Che legame c’è tra i pomodori italiani esportati in Africa e gli sbarchi di migranti africani in Sicilia? E in che modo i sussidi europei costringono gli agricoltori in Ghana ad abbandonare la loro terra e ad attraversare il deserto e il mare per venire da noi?
Il web-documentario “The Dark Side of the Italian Tomato” getta luce sulla sconvolgente connessione tra l’esportazione dei pomodori dall’Italia all’Africa e l’arrivo di migranti in Europa, vittime di una concorrenza sleale. L’inchiesta, tradotta in italiano per Internazionale, è di Mathilde Auvillain e Stefano Liberti ed è stata pubblicata in inglese su Al Jazeera e in francese su Radio France Internazionale. Hanno collaborato Mario Poeta (foto e video), Isacco Chiaf (design e sviluppo) e Jacopo Ottaviani (data).
Stefano Liberti
Stefano Liberti (1974) pubblica da anni reportage di politica internazionale sul manifesto e altri quotidiani e periodici italiani e stranieri. Nel 2004 ha pubblicato - insieme a Tiziana Barrucci - Lo Stivale meticcio. L’immigrazione in Italia oggi (Carocci). Collabora con il programma televisivo C’era una volta ed è tra i curatori di mwinda, sito di analisi geopolitica sull’Africa. Un suo reportage è incluso nell’antologia Il corpo e il sangue d’Italia (minimum fax 2007). Per minimum fax ha pubblicato A sud di Lampedusa (2008), con il quale ha vinto il prestigioso premio di scrittura Indro Montanelli, e Land grabbing (2011). Ha ottenuto il premio giornalistico Marco Luchetta, il premio Guido Carletti per il giornalismo sociale e il premio L’Anello Debole (sezione tv).