The land between

di David Fedele · Spagna, Marocco · 2011 · 70' · IN CONCORSO · Festival delle Terre

venerdì 17 Ottobre 2014
21.45
Nuovo Cinema Aquila

“THE LAND BETWEEN” offre uno spaccato intimo nelle vita nascoste e disperate dei migranti dell’Africa
sub-sahariana che vivono nelle montagne del nord del Marocco. Per la maggior parte, il loro sogno è quello di entrar e in Europa
superando una barriera altamente militarizzata in Melilla, enclave spagnola nel continente africano.
Con un accesso unico e senza precedenti, questo film documenta la vita quotidiana di questi migranti intrappolati in un limbo, così come la violenza estrema e i maltrattamenti costanti che si trovano ad affrontare sia dalle autorità marocchine che spagnole. Il documentario esplora an che molti interrogativi universali, tra i quali: come e perché le persone sono disposte a rischiare tutto, compresa la loro vita, a lasciare il loro paese, la loro famiglia e i loro amici, in cerca di una vita nuova e migliore.

David Fedele è un documentarista, viaggiatore, viandante, sognatore, musicista, filosofo part-time e full-time, incessante pensatore indipendente alla costante ricerca della verità. E’ entrato nel mondo del documentario attraverso un amore per i viaggi ed esplorando culture diverse, avendo viaggiato molto in tutta l’Australia, l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa ed il Sud America.

Generalmente lavora da solo, l’auto-produzione l’auto-finanziamento sono i miei progetti. E’ interessato a esplorare questioni di giustizie culturali, umanitarie e sociali. I suoi film hanno riguardato diversi argomenti come le migrazioni dell’Africa sub-sahariana in Marocco, i rifiuti elettronici in Ghana e il disboscamento illegale in Papua Nuova Guinea.
I suoi documentari hanno avuto una grande diffusione e sono stati proiettato in festival internazionali di tutto il mondo, vincendo numerosi premi. Il Festivla del Cinema Migrante 2014 (Lubiana, Slovenia) ha recentemente premiato questo documentario,poiché: “The Land Between”, non è solo un film eccellente, ma anche un catalizzatore politico che sconvolge lo spettatore etrasforma in rabbia la sua empatia. Il tipo di rabbia che porta l’anticipazione del cambiamento. “