C’era un tempo in cui la gente bianca non era ancora su questa Terra. Quando si potevano vedere tranquillamente conigli, armadilli e molte altre specie. Gli alberi di carrube erano la nostra fonte di vita. Oggi non abbiamo nemmeno un focolare.
Girato a Formosa, Chaco, Salta, Santiago del Estero, Buenos Aires, Bolivia e Paraguay.
Un film che dà voce a coloro che sono stati messi a tacere.
Parlato in Qom, Wichí, Mocoví e Spagnolo.
Cinque uomini, di diverse comunità indigene, del territorio del Gran Chaco, incarnano attraverso la proprie vite la storia della lotta del loro popolo, dall’arrivo dei primi uomini bianchi fino ai giorni nostri. Israele Alegre è stato nominato dagli sciamani ricercatore di giustizia dopo la brutale repressione che la sua comunità ha subito nel 2002. Si fa carico di un mandato ancestrale, dal quale non può sfuggire. Valentin Suarez è un cacciatore, professore e capo di otto comunità. Viaggia attraverso il territorio sulla sua motocicletta, consigliando i suoi fratelli a fronte dell’usurpazione creola. Juan Chico e Laureano Segovia sono storici. Il primo viaggia per il paese alla ricerca dei sopravvissuti ai peggiori massacri ignorati dalla storia ufficiale. Il secondo registra le storie degli anziani, con il suo vecchio registratore a cassette, lottando contro l’oblio della storia orale. Felix Diaz è uno dei principali referenti del mondo nella difesa dei diritti degli indigeni. Dopo la repressione della sua comunità, nel 2010, ha guidato un campo e uno sciopero della fame nella grande città, lasciando la sua casa nel Monte.