Nord dell’Argentina negli anni 2000: in uno dei congressi del Movimento Campesino di Santiago del Estero (MoCaSe-Via Campesina) i contadini e le comunità locali decidono di creare qualcosa mai sentito prima: costruiranno e renderanno operativa delle loro stazioni radio e non dovranno sopportare più a lungo l’ignoranza dei mass media e l’erronea descrizione della situazione della loro vita. Oggi cinque stazioni sono già operative e i campesinos le utilizzano per scambiarsi messaggi liberi da censura per l’intero paese. Le stazioni radio creano un senso di comunità e fortificano la lotta dei contadini contro il furto della terra e contro l’oppressione e ovviamente trasmettono la musica che i campesinos amano. Tutto sta nell’ascoltarla.
Nel suo documentario Viviana Uriona dà voce a quelli che sono stati derubati dei loro diritti e si stanno sollevando contro la privazione del diritto di voto. Il tessuto narrativo del documentario nasce dai racconti delle esperienze dei campesinos che esprimono quello che devono e vogliono dire con molta più sicurezza di sé rispetto alle precedenti esperienze radiofoniche poiché adesso queste stazioni aiutano la loro battaglia per l’autodeterminazione e contro l’ingiustizia del furto della loro terra.
Nel documentario i contadini vengono ripresi nell’atto sovversivo di lacerare i recinti di filo spinato imposti dalle grandi società ribaltando simbolicamente il concetto di “ciò è possibile pensare” nelle menti del pubblico: ora, nell’intero paese, la giustizia, pensata prima come un’utopia irraggiungibile, sembra a portata di mano.
Questo film stimola ad avere il coraggio di alzarsi contro tutte le ingiustizie sociali, piccole e grandi, che sembrano insormontabili, anche nel mondo occidentale.
Proprio come dice Eloisa: ”Mio marito voleva quasi mollare. Povero ragazzo”.
Viviana Uriona and the Kameradists
I Kameradists sono una libera associazione di registi e fotografi di documentari che hanno una visione critica della politica e della società – Mark Wagner, Chris (“Doc“) Fischer, Viviana Uriona, Nora Wetzel, Jan Gerritzen and Susi Grimm -. A metà anni 90 la regista Viviana Uriona (che ha diretto anche Sachamanta) è entrata a far parte del Cologne “Film club 813″. Successivamente si è concentrata sulla produzione radiofonica. Il suo interesse verso la radio e il suo democratico potere la conduce nel nord dell’Argentina per girare documentari. Chris “Doc“ Fischer si occupa di organizzare i sistemi di gestione e, fanatico di informatica, monitorizza gli ultimi sviluppi tecnici dei software e della tecnologia della macchina fotografica. Nora Wetzel è una libera regista e produttrice dal 2006 e ha recentemente terminato un documentario sui musicisti di strada a Cuba. Il fotografo e cameraman Mark Wagner è un membro del personale editoriale di “Prager Frühling”, ha lavorato per ”Geo Season”, per il progetto “Bosnian voices” e per la Helmholtz Association e sta pubblicando una selezione delle sue fotografie su http://kameradist-wagner.de. Jan Gerritzen è un cameraman, produttore e fonico. Sta attualmente lavorando come regista in numerosi progetti e ha curato il suono in “Sachamanta.” Insieme a Iván López Tomé ha fondato “nezfilms” e ha realizzato il progetto di intervista “home has no plural.” La regista Susi Grimm è una nuova arrivata ai Kameradists e hanno lavorato insieme al suo primo documentario “memory work” in America Centrale.